Il primo ricordo dello stadio G. Sinigaglia è stato la finale del torneo “Gigi Meroni” persa da ragazzino. Ci torno dopo anni per altro, per merito delle “scarpe”, ma alla fine il filo conduttore è sempre lo stesso.
Sì, perché adidas e il mondo del calcio hanno da sempre un rapporto speciale.
Sebbene la maggior parte dei modelli adidas OG provengano dall’altletica è stato proprio questo mondo a portarle alla definitiva consacrazione.
È il caso di Gazelle, storico modello del brand a 3 strisce diventato in seguito un culto tra le tifoserie.
Breve cenno storico: 1960, Wilma “The Black Gazelle” Rudolph vince 3 medaglie d’oro alle Olimpiadi di Roma.
6 anni più tardi, adidas decide di rilasciare appunto le Gazelle, anche se non è chiaro se fossero effettivamente in onore dell’atleta. Quello che è importante è che per la prima volta viene realizzato un modello completamente in suede: all’inizio vennero rilasciate solo 2 colorazioni. Rosse, ideate per gli sport all’esterno, mentre quelle blu usate per discipline indoor.
Da qui in poi vengono proposte centinaia di colorazioni e di modelli: la Gazelle rossa che vedete in foto differisce per suola e punta, viene chiamata Indoor. La Gazelle verde invece si rifà invece al modello prodotto del 1987 in Canada. Mentre, in ultimo, quella nera pesca dalla release del 1985.
Ma per quale motivo piacciono così tanto agli amanti del calcio?
Io vi potrei parlare per ore di scarpe, ma per capire effettivamente il legame tra adidas e Calcio, faccio un passo indietro e chiedo a chi lo stadio lo vive ogni maledetta domenica. Mirko, tifoso lariano, mi ha detto: “se dici adidas, il primo pensiero va sicuramente alla maglia di Borgonovo della stagione 85-86 con il leggendario sponsor Mita. Nei primi anni 2000 andavo allo stadio e vedevo tutti i più grandi indossare solo adidas ed io naturalmente volevo solo quelle. Per me Gazelle, oltre che essere stupende, rappresentano il far parte di un gruppo, identificarsi in qualcosa che ci accomuna”.
Edoardo Zanini
